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Entertainment | 4 Comments
Wolfgang the Cyberwolf
Date | 1995 |
Client | Mondadori |
Creative Director | Ugo Guidolin |
Come nasce l’idea di un cyberlupo
“In automobile. Quando macini chilometri in autostrada e non sai che fare io, di solito, mi metto a fantasticare. Soprattutto quando hai carta bianca e un videogioco multimediale da inventare e sviluppare. Nell’auto le note a ripetizione di “Blue Moon” dei Marcels e tante sensazioni che scorrono confuse nella mia mente: certe scenette grottesche alla Wile Coyote, i film horror in bianco e nero degli anni ’40 e poi tanta… tanta tecnologia inutile e obsoleta…. che mi circonda!”
Ugo Guidolin, direttore creativo
“Tenetevi forte perché è uno dei più divertenti giochi che ci sia mai capitato di vedere! Stiamo parlando di Wolfgang il cyberlupo.”
Topolino, gennaio 1996
Storia di lupi, nonnine e alta tecnologia
Premio “Perseo d’oro 96” al Festival Internazionale delle Opere Multimediali Mediartech, come miglior prodotto multimediale di entertainment.
Il racconto di Wolfgang è una stravagante commedia nera, miscuglio di favola classica, bizzarri meccanismi cibernetici, allegria e un briciolo di mistero. Volevamo catturare tutte le atmosfere e gli elementi dei classici horror in bianco e nero degli anni ’30 e ’40, come l'”Uomo lupo” o “Frankestein”. Il film “Frankestein” inizia con un avvertimento: “Buonasera. Stiamo per narrarvi la storia di uno scienziato che cercò di creare un uomo a sua immagine e somiglianza, senza tenere conto di Dio. Potrebbe anche terrorizzarvi. Così se pensate che non vi importi sottoporre i vostri nervi a questa tensione è la vostra occasione per… Bene, vi abbiamo avvertito”. Per Wolfgang ci limitammo a un cartello: “State per essere protagonisti di una straordinaria avventura, una storia di lupi, scienziati pazzi, nonnine e alta tecnologia”
Una storia interattiva per bambini dai 5 ai 106 anni
Si trattava di scegliere i destinatari del racconto. La scelta cadde ovviamente sui bambini: tutti da bimbi abbiamo conosciuto i nostri primi piccoli brividi con storie grottesche e paurose. La preoccupazione generale era, tuttavia, di non sottoporre ai bambini una storia troppo crudele. E poi volevamo appassionare anche i loro genitori, e poi anche i nonni… Alla fine dei lavori avevamo realizzato una storia per tutti e così, quando venne il momento di indicare l’età consigliata sul packaging del gioco, la scelta finale fu: “Età 5-106 anni”.
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Hey, da dove vengono tutti questi rendering in alta qualità? 🙂 E non sapevo nemmeno che fosse stato convertito in inglese!
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Ottimo a sapersi! 🙂 Con mobile intendi anche dispositivi Android, o esclusivamente iOS? Ci sarà un porting pc di questa nuova versione?
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